Concerto per baritono e pianoforte con Askàr Tikhon Lashkin e Bruno Volpato |
Gianfranco Danieletto Direttore Artistico |
Con profondo dolore comunichiamo la scomparsa del nostro stimato, amatissimo e insostituibile Gianfranco Danieletto, storico direttore artistico del Circolo della Lirica. Alla moglie Alma e alla famiglia giunga l’abbraccio del Direttivo, di tutti i soci e gli amici del Circolo della Lirica. 31 dicembre 2014Le esequie si svolgeranno sabato 3 dicembre, ore 11.00 a Peraga di Vigonza

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Festa degli auguri sabato 20 dicembre 2014 a Villa Italia |

di Nicoletta Scalzotto
Uno scintillio di luci e una calda atmosfera natalizia hanno accolto i numerosissimi ospiti che sono giunti nel tardo pomeriggio di sabato 20 dicembre nell’elegante cornice di Villa Italia – completamente rinnovata la bellissima sala vetrata, che si affaccia nel parco, con eleganti arredi e un sofisticato gioco di luci - per la tradizionale Festa degli auguri e assistere al concerto e partecipare all’incontro conviviale. Ma la serata, così come da tempo progettata, ha subito un imprevisto cambio di programma. Era infatti in locandina una pièce curata dal regista veneziano Marco Bellussi dal titolo"Gershwin Only"; una serata interamente dedicata alla raffinatissima musica del compositore americano. Tuttavia, a causa di un’improvvisa indisposizione della cantante Giovanna Dissera Bragadin, lo spettacolo non è potuto andare in scena. Come ha dichiarato il regista "nel momento del bisogno ci sono gli amici, e al nostro grido d'aiuto ha risposto prontamente una grande amica, la signora Elisabetta Martorana, artista tra le più interessanti di questa generazione dotata di una rara voce capace di spaziare dal registro di mezzosoprano a quello sopranile". Gli ospiti sono stati subito resi partecipi della particolarità della situazione e ne è derivata una serata singolarmente coinvolgente, in gran parte improvvisata e incentrata sul repertorio italiano e francese della seconda metà dell'800. I brani sono stati scelti, per così dire all'impronta, tra spartiti di Massenet, Bizet, Cilea e Mascagni. Marco Bellussi ha efficacemente introdotto le singole arie contestualizzandole sia tematicamente sia stilisticamente, arricchendo il percorso con aneddoti storici legati alle prime rappresentazioni delle singole opere. Il mezzosoprano Elisabetta Martorana, avvolta in un elegantissimo abito da sera, ha affascinato il pubblico grazie alla sua voce brunita e dotata di intensa espressività.
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Accademia di Canto Lirico 2015- scadenza iscizioni 7 febbraio 2015 |
Fidelio da La Scala - foto della prima del 7 dicembre... in diretta |
E' on line Notiziario di novembre 2014 |
16 novembre Athos Tromboni ospite del Circolo della Lirica |
È stato un pomeriggio molto interessante quello di domenica 16 novembre alla presenza di un graditissimo e atteso ospite: il presidente dell'Unione Nazionale Circoli e Associazioni Liriche e Musicali, Athos Tromboni, giornalista e critico musicale, che ci ha intrattenuto con un’originale conferenza dal titolo L'evoluzione del virtuosismo vocale nell'Opera dal barocco al verismo. Dopo il saluto ai presenti del col. Carlo Traversa - nuovo direttore del Circolo Unificato dell'Esercito che subentra al col. Franco Annecchini - il relatore ha analizzato e commentato quanto la voce umana, utilizzata come strumento musicale, abbia compiuto prodezze da destare ammirazione e meraviglia nei secoli, passando dal "recitar cantando" del Cinque/Seicento, al "canto fiorito" dell'epoca classica e preromantica, al "canto angelicato" del periodo romantico, per arrivare al "canto spinto" del realismo verista. Illustrato il significato del termine virtuosismo - così come è definito nei dizionari della lingua italiana e in quelli di musicologia, ovvero come vocabolo nato in Italia nel Cinquecento, citato in una lettera di Giovanni Pierluigi da Palestrina al Duca di Mantova dove viene definito virtuoso il maestro di cappella Jaches de Wert - il relatore ha arricchito la presentazione con numerosi esempi musicali, tratti da interessantissimi video e incisioni interpretate dai grandi cantanti del recente passato e del presente, specialisti del loro repertorio d'adozione.
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12 ottobre - Teatro lirico: Non ti scordar di me |

Un sentiero di ricordi di Gianfranco Danieletto
L’originalità dell’intrattenimento che l’Associazione ha inserito nel consistente programma annuale, ha così riunito l’esecuzione di note canzoni d’epoca e romanze operistiche a esecuzioni per pianoforte solista, legate da un file rouge raccontato dalla voce di Simonetta Flauto Valveri. Il proclama del 24 maggio 1915 di Re Vittorio Emanuele ha aperto il sipario, gli hanno fatto eco intense pagine musicali e la voce del soprano Gabriella Zanchi, che hanno richiamato alla memoria dei presenti, ricordi ed emozioni, immagini sfocate del passato di nonni, padri, madri, fratelli… con canzoni popolari [Non ti scordar di me, Parlami d’amore Mariù, O surdato nnamurato …] e arie d’opera [Addio del passato, Signore ascolta, La mort m'apparait souriante,…]. Gli stacchi letterari, le lettere dal fronte, i proclami, le poesie di Ungaretti, Gadda e Pezzani sviluppavano la narrazione. La pianista, Leonora Bandelli, nelle esecuzioni solistiche infondeva lo spirito di un carattere forte che sapeva trarre le più alte e le più profonde sonorità dallo strumento, lasciando pochi spazi agli abbandoni romantici ma esaltando, piuttosto, la drammaticità dei passi musicali. Così il soprano, pur nel variegato e assai insolito programma, dimostrava di saper usare con arte i colori dei chiari e scuri, manovrando magistralmente i piani e i forti sonori, in quelle strofe musicali in cui ormai, sempre più spesso, udiamo voci belle ma, ahimè, poco espressive! Incisivi gli stacchi recitativi di Simonetta Flauto che ha dimostrato insospettate, per noi, qualità di attrice. Non è mancato, in conclusione, il bis e il canto corale del pubblico in piedi che ha intonato l’Inno Nazionale.
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La serva padrona di G. B. Pergolesi - Produzione Circolo della Lirica |
Recensione di Nicoletta Scalzotto Spettacolo delizioso quello di mercoledì sera 9 luglio sul palco della sala di rappresentanza di Palazzo Zacco Armeni, qui allestito all’ultimo anzichè nell’annunciato giardino di Palazzo Zuckermann, a causa dei previsti, freddi e violenti scrosci di pioggia, che tuttavia non hanno impedito ad un pubblico sensibile di affollare con congruo anticipo la “platea”. Si è chiusa cosi la lunga stagione musicale 2013/2014, con l’allestimento dell’intermezzo buffo La Serva Padrona di Gian Battista Pergolesi, firmato dall’eclettico regista veneziano Marco Bellussi e prodotto in collaborazione con il Comune di Padova, il patrocinio di Regione Veneto e Provincia di Padova e inserito nel cartellone di Reteeventi della Provincia di Padova. È stata un’impresa impegnativa e gravosa, presa in carico da pochi componenti il direttivo che, lavorando a pieno ritmo, sono riusciti comunque a regalarci uno spettacolo soddisfacente sotto il profilo artistico. Il cast di 18 giovani, composto da cantanti, musicisti, attori, costumista, addetti luci, regista e direttore d’orchestra, ha “montato lo spettacolo” con 10 giorni fitti di prove, per circa 8-10 ore al giorno. Il connubio tra il regista Marco Bellussi, eclettico e versatile regista veneziano, e il giovane M°Nicola Simoni, che ha diretto l’ensable musicale con perizia e attenzione al suono e al ritmo, ha prodotto una sinergia di musica e rappresentazione davvero apprezzabili. In apertura la scena in cui si snoda tutta la vicenda, una terrazza estiva, con arredo primo novecento, che suggerisce l’affaccio su un panorama marino:un esilarante Uberto (Virgilio Bianconi), nell’elegante completo bianco/blu da yachtsmen, smania e sbuffa in attesa della colazione che tarda ad essere servita. Sulla sfondo, la camera della furba servetta Serpina (Francesca Salvatorelli) che, seduta davanti alla toilette, tranquillamente acconcia la pettinatura, incurante del padrone che reclama la sua tazza di cioccolato. Tra il bianco salottino estivo in ferro battuto, il lettino prendisole, i vezzosi paraventi e le verzura di cornice, si muovono i personaggi e si dipana l’intrigo amoroso tra Uberto, il vecchio scapolo, taciturno e brontolone, e Serpina, la sua serva capricciosa, civetta e prepotente, che si comporta da padrona, spalleggiata da Vespone (Emilio De Lello), il prestante ed elegantissimo servo, muto ma di forte impatto scenico.
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